Ad avere le facilitazioni per i visti Schengen dall'Albania verso la Comunità Europea non saranno più soltanto i politici. In base all’accordo stipulato nei primi giorni di gennaio, sono ben 18 categorie che approfitteranno di queste facilitazioni. Giungendo a quest’accordo, le due parti vogliono cancellare al più presto dalla memoria le lunghe file d’attesa, la frustrazione vissuta negli anni scorsi dai cittadini albanesi davanti alle ambasciate dei paesi dell’UE e quelle brutte situazioni nelle quali molti erano costretti a far fronte alle pratiche burocratiche interminabili e al regole molto restrittive che impedivano di viaggiare. Questo regime restrittivo ha penalizzato chi seguiva la via legale, la maggior parte della società albanese, che oggi è la più euroentusiasta nella regione balcanica. Il regime restrittivo ha favorito, come spesso accade, i fenomeni paralleli: gli usurai e la corruzione che pesavano gravemente sulla gente. In seguito a questa facilitazione i cittadini dei Paesi della regione balcanica (Bosnia e Herzegovina, Montenegro, Serbia e Macedonia) e, naturalmente, l’Albania, continueranno a beneficiare di un minor costo per la concessione del visto (35 euro anziché 60). Molte categorie di cittadini potranno inoltre ottenere visti privi di tasse.
L´entrata in vigore degli Accordi per la facilitazione dei visti incoraggerà i contatti interpersonali accrescendo le opportunità di viaggiare, specialmente per le giovani generazioni. Saranno tante le categorie che approfitteranno di questo accordo: rappresentanti delle istituzioni, uomini d’affari, giornalisti, rappresentanti delle comunità religiose, membri di programmi e commissioni scientifiche, culturali, artistiche e universitarie, studenti in gite organizzate per motivi di studio, sportivi e loro accompagnatori, rappresentanti delle associazioni non governative, Onlus e di volontariato, familiari dei cittadini albanesi regolarmente soggiornanti in uno dei Paesi della Comunità Europea, turisti (secondo uno schema prestabilito) e via dicendo. Di fatto, questo accordo risponde nel modo migliore alle istanze di una larga fetta di popolazione attiva.
Gli Accordi di riammissione, d'altro anto, offrono regole e procedure certe per contrastare l´immigrazione illegale; la loro applicazione effettiva, porterà a un deciso passo avanti in settori quali il controllo ai confini, la sicurezza dei documenti e la lotta al crimine organizzato e aprirà gradualmente la strada verso un regime senza visti per Albania, Bosnia e Herzegovina, Montenegro, Serbia e Macedonia.
Roland Ndoci
venerdì 8 febbraio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento